Emilia Romagna: apre il cantiere di “Garibaldi 2” contro il degrado

 Sono stati inaugurati venerdì 23 maggio i lavori per il recupero e la ristrutturazione del complesso di via Garibaldi 2 a Calderara di Reno in provincia di Bologna. Il complesso è noto come “Bologna 2” e negli anni è diventato luogo di degrado sociale, criminalità ed emarginazione. Il progetto di recupero urbanistico, edilizio, sociale e di sicurezza pubblica è promosso da Comune di Calderara e Regione Emilia-Romagna, con la partecipazione di Provincia di Bologna e Prefettura. Il primo lotto di lavori prevede la realizzazione di 35 alloggi di edilizia residenziale pubblica e della sede della Polizia municipale. Sono partiti, con una cerimonia che per i lavori di recupero e la ristrutturazione del “Garibaldi 2”, noto come ”Bologna Due”, a Calderara di Reno che ha rappresentato uno dei più gravi casi di degrado sociale, criminalità ed emarginazione dell’Emilia-Romagna.

Gabetti: il CDA approva il piano strategico 2009-2011 e delibera l’emissione di un prestito obbligazionario convertibile

 Il Consiglio di Amministrazione di Gabetti Property Solutions S.p.A., riunitosi sotto la presidenza di Elio Gabetti, ha approvato il Piano strategico 2009-2011. “Il piano strategico che abbiamo approvato oggi – ha commentato Elio Gabetti, Presidente di Gabetti Property Solutions – sancisce il nuovo orientamento del Gruppo Gabetti e ne traccia il percorso operativo per gli anni 2009 – 2011. E’ un piano di consolidamento del core business articolato nelle quattro linee Agency, Finance, Servizi Tecnici e Investment, costruito con il coinvolgimento diretto del top management e dei responsabili di linea nell’ottica di creazione di valore per gli azionisti.”

LE PRINCIPALI LINEE STRATEGICHE
Il piano 2009-2011 segue tre principali linee guida: L’incremento della marginalità attraverso:
• Crescita produttività e aumento del fatturato; Efficientamento della struttura societaria; Politica di cost saving. La valorizzazione delle attività attraverso: Attivazione delle sinergie e del cross selling; Potenziamento della rete di intermediazione (diretta e franchising); Espansione del business creditizio e assicurativo; Sviluppo di nuovi servizi tecnici.
L’internazionalizzazione attraverso: Investimenti in Est Europa e Emirati Arabi Uniti
• In corso di valutazione il progetto per l’esportazione del modello “full service provider”
Il piano 2009-2011 prevede il raggiungimento di un EBITDA pari a 32 milioni di euro con una
crescita annua attesa pari al 46% rispetto al 2009, dopo un EBITDA negativo per 25 milioni di euro nel 2007. Il budget prevede un recupero della marginalità con un EBITDA 2008 pari a 0,7 milioni di euro. Il 68% dell’EBITDA normalizzato (calcolato al netto dei costi sostenuti dalla Capogruppo, delle rettifiche di consolidamento e della quota di terzi nell’Investment) è generato dall’attività dei servizi con una prevalenza dell’Agency sul totale. L’indebitamento finanziario target è pari a 161 milioni di euro in sensibile riduzione rispetto ai 209 milioni di euro al 31/3/2008. Il budget 2008 prevede un indebitamento finanziario netto pari a 189,5 milioni di euro.

Casa – Alloggio sociale: ANCI, metodo di concertazione istituzionale vincente

 Decreto sull’alloggio sociale resa oggi dal Ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli’’. E’ quanto dichiara Roberto Tricarico, Presidente della Consulta Casa dell’ANCI. ‘’E’ la dimostrazione che la concertazione istituzionale promossa in Conferenza Unificata, e che l’ANCI ha voluto fortemente, sia un metodo vincente e soprattutto efficace. Il modello di concertazione seguito gia’ con il precedente Governo – aggiunge – ha permesso di licenziare un provvedimento innovativo sull’edilizia sociale che prevedera’ un coinvolgimento diretto di Comuni e Regioni che potranno finalmente definire di concerto nuovi criteri per il rilancio dei servizi abitativi e del Piano Casa che i cittadini aspettano da anni’’. ‘’E’ arrivato il momento di discutere anche a livello nazionale di Housing sociale, di coinvolgimento del privato sociale nella gestione dei servizi, di gestione innovativa del patrimonio edilizio esistente, sapendo benissimo che il privato da solo in questo settore non basta. I Comuni dispongono adesso di uno strumento fondamentale di governo per rilanciare finalmente i Piani Casa a livello locale.

Torino: per cinquanta famiglie “deboli” nasce il progetto “Abit-Azioni”

 La Sala Rossa ha approvato oggi il testo dell’atto costitutivo dell’A.t.s. (Associazione temporanea di scopo) chiamata Progetto ABIT-AZIONI e la relativa convenzione utile per il finanziamento di 750mila euro dal Ministero della Solidarietà Sociale. E’ un passo in avanti per far crescere la coesione sociale. Il progetto prevede la presa in carico, da parte della Città, di cinquanta famiglie in condizioni precarie (comunità Rom, Sinti e Camminanti, segnalate dall’ufficio Stranieri e nomadi del Comune) che, attraverso un percorso di accompagnamento sociale, potranno usufruire di alloggi da affittare sul mercato privato della locazione. Il provvedimento prevede garanzie per i proprietari delle abitazioni, in caso di insolvenze. Come previsto dal decreto ministeriale, l’iniziativa sarà gestita dal Comune di Torino con due cooperative (la Sociale stranidea e l’Animazione valdocco) e con l’Associazione italiana zingari oggi.

Mutui, più leggeri con la convenzione Governo-Abi

 Possibilità di trasformare il tasso del mutuo sulla prima casa da variabile a fisso, con costi di portabilità zero e senza spese notarili: questi i principali vantaggi della convenzione siglata fra il ministero dell’Economia e l’Associazione Bancari Italiani. Tremonti: “Ora pensiamo a benzina e bollette”. Sono stati presentati il 27 maggio, in conferenza stampa, i termini della convenzione sulla rinegoziazione dei mutui per la prima casa, siglata tra il Ministero dell’Economia e l’Associazione Bancari Italiani. Le famiglie interessate al provvedimento, che secondo alcune stime sono circa un milione e duecentocinquanta mila, potranno beneficiarne in tempi brevi: infatti, come ha precisato lo stesso ministro Giulio Tremonti, il decreto che ne contiene le norme attualmente è “alla Presidenza della Repubblica” e sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale “stasera o al più tardi domani”.

Energia Nucleare ecco la strada da percorrere

 Il Governo annuncia l’intenzione di iniziare a costruire in Italia centrali nucleari di nuova generazione contro la dipendenza da gas e petrolio; Enel risponde “Noi siamo pronti”. L’AD, Fulvio Conti, spiega i vantaggi di questa scelta e i passi da compiere. L’Italia tornerà al nucleare in cinque anni. Il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, con queste dichiarazioni fatte davanti agli industriali dell’Assemblea annuale di Confindustria il Governo ha dato una nuova decisiva spinta al dibattito sul nucleare: “entro questa legislatura porremo la prima pietra per la costruzione nel nostro Paese di un gruppo di centrali nucleari di nuova generazione. Il rientro è necessario per abbassare i prezzi dell’energia e assicurare il mix di fonti di cui l’Italia, eccessivamente dipendente da petrolio e gas, ha bisogno”. E il governo – assicura il ministro – onererà “con convinzione e determinazione il solenne impegno della scelta del nucleare”. La risposta di Enel non è tardata ad arrivare: “Siamo pronti” ha dichiarato l’AD, Fulvio Conti, anche lui presente all’assemblea. E ha commentato: “Mi sembra un ottimo inizio: credo ci sia una forte volontà di questo Governo di mettere le condizioni necessarie per lo sviluppo dell’industria nucleare nel nostro Paese. Enel ha ricostituito la sua cultura in questo campo siamo ben felici di collaborare”.

Sardegna: inaugurato l’impianto di potabilizzazione a Tortolì

 Il Presidente della Regione e l’assessore dei lavori pubblici invitano la popolazione a bere l’acqua trattata, più sicura di quella imbottigliata. La prossima settimana sarà inaugurato un impianto anche nell’alta Baronia. Il Presidente della Regione, Renato Soru, e l’assessore regionale dei Lavori pubblici, Carlo Mannoni, hanno presenziato all’inaugurazione del potabilizzatore realizzato alle porte di Tortolì. Si tratta di un’opera importante, che consentirà tra l’altro di far fronte ad eventuali emergenze idriche soprattutto nel periodo di maggior afflusso turistico nella località ogliastrina. “Questa – ha spiegato Soru – è un’opera finanziariamente non rilevantissima, ma in realtà è un tassello importante della volontà dell’amministrazione regionale, insieme ad Abbanoa e all’Ato, di fare in modo che i sardi smettano di bere acqua minerale. L’Italia è il Paese in Europa che consuma più acqua minerale, non si capisce per quale motivo. E la Sardegna, tra le regioni italiane, è di gran lunga quella in cui si consuma più acqua minerale.

In Lombardia solido il mercato immobiliare del nuovo, instabile per il vecchio

 Il 2007 è stato un anno davvero difficile ma la crisi del settore è più presunta che reale. E se i prezzi dell’usato sono frutto di lunghe contrattazioni, quelli delle costruzioni più recenti tengono bene. Il mercato delle transazioni immobiliari ritorna alla normalità, dopo anni di crescita imponente. Cercando un equilibrio tra il numero delle transazioni effettuate nell’ultimo anno e quello che è il sentiment, cioè la percezione di come andrà il mercato, per gli operatori il risultato è quello di una situazione di brusca frenata, con la difficoltà di impiegare più tempo per ogni compravendita. Per le sue specificità, il prodotto immobiliare non è omologabile, per cui le rilevazioni di mercato sono generiche e il giudizio che ne viene tratto può non corrispondere a quello di singole realtà locali, rivelandosi quindi di scarsa utilità ai singoli operatori di zona. Infatti, il mercato, a causa di ragioni urbanistiche e di frazionamento delle proprietà, è privo di grandi iniziative ed è costituito prevalentemente da prodotti di nicchia realizzati da medi e piccoli operatori che, il più delle volte, agiscono nell’ambito della loro territorialità con logiche personali, al di fuori dei suggerimenti offerti dalle logiche statistiche. Nel paese, un dato negativo lo ha espresso la città di Milano, che da sola rappresenta 1/3 del mercato immobiliare nazionale. Milano, che è la più dinamica con i suoi ambiziosi progetti di sviluppo e crescita (che hanno ricevuto nuovi impulsi dalla vittoria nella corsa all’Expo 2015), nel 2007 è stata molto penalizzata. Tutti abbiamo partecipato, chi in misura maggiore chi minore, al grande banchetto, ma ora la festa sta finendo.

Milano: Expo Italia Real Estate, mercato immobiliare Italiano

 Tra le più importanti fiere internazionali dedicate al settore immobiliare, EIRE-Expo Italia Real Estate si concentra sulla gestione, la valorizzazione, lo sviluppo e la riqualificazione dei patrimoni immobiliari pubblici e privati. Attraverso una manifestazione estremamente qualificata che coinvolge un elevato numero di operatori, circa 12.000 nelle scorse edizioni, e di espositori, oltre 300, Expo Italia Real Estate è l’evento privilegiato per pubbliche amministrazioni o privati che desiderano inserirsi e farsi conoscere sul mercato immobiliare, incontrando operatori specializzati nei vari settori coinvolti. Dalle Property Company alle imprese di costruzione, dai grandi gruppi industriali a società per la gestione di servizi, da studi di progettazione a servizi finanziari, Expo Italia Real Estate è questo e molto altro ancora. EIRE – Expo Italia Real Estate, evento di riferimento per il settore immobiliare, sceglie la Fiera di Milano come location, puntando sull’innovazione di una struttura all’avanguardia in Europa.

I problemi irrisolti del nucleare

 Legambiente pubblica il dossier sul nucleare in occasione del 20° anniversario dal voto del referendum popolare che ha bandito la produzione di energia nucleare in Italia. Scorie radioattive, sicurezza degli impianti e costi altissimi: ecco perché ancora oggi l’atomo non conviene. “Volete il nucleare?” A questa richiesta, formulata in tre quesiti, 8 italiani su 10 nel 1987 risposero No. L’ 8 novembre, si celebra il si celebra il 20° anniversario di una scelta radicale per il nostro Paese: quella fatta con il voto del referendum popolare che ha bandito la produzione di energia nucleare e reso l’Italia la prima tra le nazioni industrializzate a uscire dall’atomo. Una strada che solo recentemente hanno seguito in Europa anche la Germania e la Spagna. Pensare di tornare indietro sarebbe folle. Se l’Italia oggi volesse allinearsi alla produzione elettrica media UE da nucleare (30%), dovrebbe costruire 8 reattori come quello che sta realizzando la Finlandia (il più grande al mondo), oppure 8 come gli ultimi completati in Francia tra il ’96 e il ’99, oppure 12 di quelli più grandi in costruzione in Cina o 13 di quelli di tipologia russa.