Mercato immobiliare industriale e commerciale: i negozi

di Redazione Commenta

Il rapporto sul mercato immobiliare, nel segmento dei negozi, registra un calo dei prezzi dello 0.3 % per le tipologie in via di passaggio e dell’ 1% per le tipologie in via non di passaggio. I cali più sensibili si registrano in Lazio (- 2.8% e – 2.1%), mentre in Lombardia il ribasso è ancora contenuto (- 0.4% e – 0.8%). Segnali positivi arrivano dal Veneto (+ 0.7% e +2.2%). In Piemonte si registra una diminuzione delle quotazioni delle tipologie posizionate nelle vie a basso transito (- 2.6%). Sul versante delle locazioni a livello nazionale si registra stabilità sui negozi posizionati in via di passaggio e una lieve diminuzione su quelle posizionate in vie non di passaggio.

Lazio
In particolare a Roma, si registrano ribassi nelle zone centrali per tagli superiori a 40 mq. Entro questa dimensione il mercato registra una tenuta dei valori. Nei negozi posizionati nelle strade più importanti come via Veneto, via del Corso e le sue traverse, spesso i titolari delle attività commerciali sono anche proprietari delle mura e difficilmente vendono l’ immobile.

Nel I semestre 2008 è stato positivo il riscontro sul mercato per le attività legate ai servizi (corrieri, agenzie interinali, punti di scommesse). Si avvertono difficoltà per il settore dell’ abbigliamento e, per la prima volta, anche nel settore della ristorazione. Da segnalare che non c’ è più la propensione ad acquistare negozi su strada da trasformare in uffici, soprattutto nelle strade a basso transito, essendo presente sul mercato molta offerta di uffici. Stabili le quotazioni dei locali commerciali in viale Marconi e nel quartiere Portuense dove i negozi su strade di passaggio hanno conservato il loro valore. Sulle strade a basso passaggio i locali commerciali sono richiesti da società di servizi, aziende pubblicitarie o studi medici. I tagli che si trovano più facilmente sul mercato non superano i 60 mq, mentre quelli compresi tra 30 e 40 mq sono ambiti da acquirenti stranieri che li destinano alla vendita di prodotti alimentari. Sia in questi quartieri che nel Centro della città resiste la domanda per investimento qualora il rendimento minimo garantito sia del 6% annuo lordo.

Lombardia
A Milano, negli ultimi mesi si registra una ripresa dell’ investimento in negozi. Infatti molte transazioni, soprattutto nelle zone più centrali dove si possono spuntare rendimenti medi intorno al 7 % annuo lordo, sono state realizzate con questa finalità. La metratura più richiesta è compresa tra 50 e 75 mq ed il target medio di investimento è compreso tra 250 e 350 mila euro. Si scelgono le zone centrali perché è più difficile che gli immobili perdano valore nel tempo. Per i negozi posizionati in via non di passaggio non c’ è più la tendenza a trasformarli in abitazioni, come succedeva fino a qualche anno fa, complice anche il nuovo andamento del mercato immobiliare. Le richieste di negozi da parte di coloro che intendono svolgere un’ attività commerciale in centro si orientano su tipologie posizionate nelle zone di passaggio, con una metratura compresa tra 50 e 75 mq, con almeno due luci di vetrina.

In rialzo le quotazioni delle zone commerciali storiche, come corso Vercelli, via Washington, via Marghera dove la richiesta è sempre molto positiva. Nelle vie non di passaggio i negozi sono utilizzati come uffici dalle società di servizi, mentre in quelle ad alto scorrimento sono ricercate soprattutto da franchising importanti. Da segnalare un incremento della domanda di negozi da parte di cinesi per l’ apertura di centri estetici e sartorie. In diminuzione i negozi di telefonia.
Un calo dei prezzi ha interessato l’area della Bovisa sia nelle vie di passaggio che in quelle non di passaggio. Le attività che resistono sono quelle legate alla ristorazione e alla somministrazione.

Piemonte
Soprattutto a Torino si registra un incremento delle quotazioni in Centro, dove numerosi investitori (spesso società) sono interessati all’ acquisto dei negozi già locati. Prediligono le attività organizzate in franchising oppure gli istituti di credito e chiedono un rendimento medio annuo lordo dell’ 8%. Si investono cifre intorno a 300 mila euro. Coloro che decidono di avviare un’ attività commerciale cercano tagli medi di 50 mq con una vetrina. Tengono bene le attività legate alla ristorazione.
Su corso Orbassano, corso Cosenza, corso Unione Sovietica e via Tripoli il mercato è ancora positivo e tra gli acquirenti anche cinesi che intraprendono attività legate alla ristorazione e all’abbigliamento. Si prediligono le tipologie comprese tra 50 e 100 mq, posizionate in via di alto transito e possibilmente con due vetrine. Chi svolge l’ attività commerciale in genere opta per la locazione. Chi cerca le soluzioni posizionate in via di passaggio in genere svolge attività legate alla somministrazione oppure di abbigliamento in franchising. Nelle vie non di passaggio i negozi sono ricercati per essere riconvertiti in uffici.

Umbria
A Terni si segnala un incremento delle quotazioni e delle locazioni dei negozi anche se si cercano solo le tipologie fino a 100 mq situate su strade ad alto transito come via Battisti, corso Tacito, viale della Stazione. A ricercarli soprattutto società di Franchising e Istituti di Credito.

Sicilia
Nella parte meridionale di Palermo, corso Calatafimi e corso Aprile sono molto richiesti da coloro che decidono di operare in franchising e che cercano metrature comprese tra 60 e 120 mq con due vetrine. Via Pacinotti è molto richiesta da banche e società di assicurazioni che scelgono soluzioni superiori a 250 mq con buona esposizione esterna. Positivo l’ acquisto per investimento. A Catania le strade più commerciali sono corso Italia, via Etnea, dove aprono soprattutto attività legate all’abbigliamento, alle calzature e alla telefonia. Si segnala la nascita di numerosi centri commerciali nell’ area di Gravina, San Giovanni La Punta, Mascalucia e San Gregorio di Catania.

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