Problemi di affitti e condominio, Confedilizia risponde

di Redazione Commenta

La rubrica fornisce risposta solo a quesiti di interesse generale. Non saranno, pertanto, presi in considerazione quesiti né a carattere personale né relativi a questioni già pendenti innanzi all’ Autorità Giudiziaria.

I quesiti vanno inoltrati alla Confedilizia tramite le oltre 200 Associazioni territoriali aderenti alla stessa e presso le quali è possibile attingere anche ogni ulteriore informazione. Per gli indirizzi delle Associazioni consultare i siti www.confedilizia.it/www.confedilizia.eu oppure telefonare al numero 06.67.93.489

Comunicazione di cessione del fabbricato
In caso di locazione a un cittadino italiano di un appartamento per un periodo di 10 giorni, si domanda se ricorra l’ obbligo di comunicazione di cessione del fabbricato all’ autorità di pubblica sicurezza.

No, per il caso di specie non v’ è alcun obbligo di comunicazione. Secondo, infatti, l’ art. 12, d.l. n. 59 del 21.3.’78 (così come convertito in legge) tale obbligo ricorre solo per locazioni superiori ad un mese.

Condominio e privacy
Un amministratore domanda se sia legittimo affiggere nell’ androne condominiale l’ elenco dei condòmini morosi.

La risposta è negativa. Un’ iniziativa del genere, infatti, è stata ritenuta dal Garante della protezione dei dati personali lesiva della privacy degli interessati (Provv. 11.5.’06).

Miglioramenti e consenso del locatore
Si domanda se un conduttore, che abbia eseguito sull’ immobile a lui concesso in locazione dei miglioramenti senza il consenso espresso del locatore, abbia diritto all’ indennità prevista dall’ art. 1592 c.c.

Il diritto del conduttore alla indennità per i miglioramenti della cosa locata presuppone, ai sensi dell’ art. 1592 cod. civ., che le relative opere siano state eseguite con il consenso del locatore, e tale consenso, importando cognizione dell’ entità, anche economica, e della convenienza delle opere, non può essere implicito, né può desumersi da atti di tolleranza, ma deve concretarsi in una chiara ed inequivoca manifestazione di volontà volta ad approvare le eseguite innovazioni (in tal senso, Cass. sent. n. 2494 del 30.1.’09). Nel caso di specie, pertanto, l’ indennità non è dovuta.

Innovazione vietata, impugnazione
Si domanda se una delibera che abbia introdotto un’ innovazione vietata possa essere impugnata anche successivamente al termine decadenziale di 30 giorni.

Sì. Secondo la giurisprudenza infatti, trattandosi di delibera nulla, l’ impugnativa può essere proposta indipendentemente dal termine di decadenza di cui all’ art. 1137 c.c. (in tal senso, Cass. sent. 2586 del 15.10.1973).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>