Sicet: piano casa del governo effetti devastanti per i più deboli se non modificato

 Alla Camera dei Deputati è iniziata l’analisi della manovra economica sulla quale quasi certamente il Governo chiederà l’approvazione con il voto di fiducia. Il contenuto del provvedimento relativo alle politiche abitative, se non profondamente modificato, produrrà un effetto devastante sulle famiglie che versano in grave difficoltà economica e sono in attesa di poter accedere ad una casa in affitto a basso costo. Non assegna risorse: dopo l’enorme spreco di denaro dovuto all’annullamento dell’ICI, per la realizzazione del piano casa non viene stanziato nemmeno un centesimo di finanziamento, le uniche risorse messe in campo deriveranno dalla dismissione del patrimonio abitativo gestito dagli ex IACP oltre alla speranza di investimenti privati. Demolisce il servizio abitativo pubblico: la decisione di dismettere l’intero patrimonio abitativo pubblico, priva il Paese di un servizio già gravemente insufficiente quale quello della casa pubblica. Tra l’altro in contraddizione con la relazione di illustrazione del disegno di legge presentata dal governo, in cui si denuncia l’enorme gap tra la dotazione di case popolari dell’Italia e quella dei restanti paesi europei.

Federconsumatori: proposte in campo energetico

 In campo internazionale: si rende necessario innanzitutto che le Istituzioni Internazionali quali FMI, banche centrali, Governi lavorino per eliminare l’utilizzo di strumenti e di comportamenti speculativi per la compravendita di prodotti di base a partire dal petrolio. Si concerti nella Comunità Europea un serio piano energetico che: consenta di realizzare concreti risparmi in tutti i settori produttivi; elimini gli sprechi; privilegi attraverso incentivazioni l’utilizzo di energie alternative;favorisca gli accordi tra stati con particolare riguardo la diversificazione e l’importazione di gas naturale. Si inizi a ragionare perché si realizzi un sistema di pagamento diretto del petrolio in euro. Si ponga attenzione agli andamenti del cambio euro/dollaro quale elemento che condiziona la variazione del prezzo sul mercato. L’attenzione va posta sulle conseguenze del tasso di sconto determinato dalla BCE.
In campo nazionale: si rende necessario per quanto riguarda l’intera filiera produttiva: operare ed intervenire sul sistema di raffinazione per conoscere gli investimenti fatti o da fare al fine di migliorare le rese dei distillati leggeri rispetto al barile di petrolio ed inoltre per realizzare processi di razionalizzazione che superino il divario a nostro sfavore del prezzo dei carburanti tra il nostro Paese ed il resto d’Europa.

Federconsumatori: l’istat conferma il tasso d’inflazione, per casa, energia e alimentari

 Inflazione,l’istat conferma, il tasso a giugno cresce al 3,8%. Situazione preoccupante, che riguarda soprattutto energia, alimentezione e casa. Dal 15 Settembre, con lo sciopero dell’energia, avranno inizio una serie di iniziative per calmierare i prezzi del settore energetico.
L’Istat conferma che il tasso d’inflazione, a giugno, è salito al 3,8%. Un dato ancora sottostimato, sostengono Adusbef e Federconsumatori, ma decisamente preoccupante.
A far registrare gli incrementi più rilevanti, come da noi spesso denunciato, è il settore energetico. Infatti, per il 2008, anche alla luce dei rincari di elettricità e gas di luglio e delle previsioni di ottobre, gli aumenti e le previsioni ammonteranno a 734 € per costi diretti (luce, gas, riscaldamento e carburanti) e 546 € per costi indiretti, per un totale di 1280 €.
Altra voce che pesa notevolmente all’interno del paniere è quella degli aumenti delle spese del settore alimentare, calcolate, ad oggi, per 533 € annui. L’ammontare complessivo, solo per queste due voci di spesa, secondo le stime di Adusbef e Federconsumatori, sarà pari a 1.813 €, facendo attestare così il tasso di inflazione al 6,1 %.

Piacenza prende il sole e lo trasforma in energia

 Progetto per la promozione dell’energia solare nella nostra città: contributi per l’acquisto di impianti e gruppi d’acquisto. Al via le iniziative del Comune di Piacenza per sostenere i privati cittadini che intendono produrre e utilizzare l’energia solare. Da un lato un programma di erogazione di contributi per gli impianti solari, dall’altro l’istituzione di un “gruppo di acquisto comunale” per impianti solari termici e impianti fotovoltaici (i dettagli sono disponibili nella scheda dedicata). Entrambe le iniziative, rivolte ai cittadini di Piacenza, saono pensate per favorire l’acquisto degli impianti solari a prezzi agevolati. Il contributo viene concesso esclusivamente per gli impianti solari termici realizzati dopo il 1° gennaio 2008 a servizio di:
– unita’ immobiliari ad uso abitativo; condomini con destinazione d’uso residenziale prevalente (superiore a 500/1000) e con distribuzione centralizzata ACS e/o riscaldamento; ubicati nel Comune di Piacenza al 31 dicembre 2007.

Centroconsumatori: Le aziende che forniscono energia elettrica e gas chiedono autorizzazione al trattamento dati personali

 Trattamento dati personali per fini commerciali. Attenzione: la non comunicazione equivale ad assenso. Con una delibera (n.157/2007 del 27.06.2007) l’Autorità per l’energia elettrica ed il gas ha previsto che, per favorire la concorrenza, i distributori debbano comunicare, fino al 31 dicembre 2010, ai venditori di energia elettrica sul mercato libero che ne facciano richiesta, i dati dei propri clienti. Coloro che non intendano acconsentire all’ invio di tali dati personali ad altri venditori devono esprimere in maniera chiara la loro “opposizione”. Da qui l’invio da parte dei distributori di energia ai propri clienti di tali comunicazioni che recitano come oggetto: “opposizione alla comunicazione dei propri dati personali di base”. Anche il Garante per la protezione dei dati personali, con sua delibera del 25.07.2007, aveva dato il proprio via libera all’invio di tali comunicazioni. Vari utenti che ricevono tali comunicazioni si trovano in difficoltà nel capire come muoversi, in particolare se debbano firmare (e rispedire) o meno il modulo inviato dal distributore di energia.

Inflazione: “Male BCE, si lasci da parte il reddito fisso, salari e pensioni”

 (Federconsumatori) Salari e pensioni gia falcidati da politiche disastrose. La Banca Centrale Europea, dopo il disastro combinato con l’aumento del tasso di sconto, che aggraverà le condizioni delle già colpite famiglie che hanno contratto mutui a tasso variabile o che si dovranno indebitare per tirare avanti (questioni che comprimeranno ancor di più i consumi, sia in quantità, ma come diciamo inascoltati da anni, in qualità) si permette di dare, oggi, ulteriori consigli del tutto inaccettabili, in relazione a salari e pensioni. Se c’è qualcosa da bloccare per bilanciare il mercato, costituito soprattutto dalla domanda di vasta scala, quella cioè relativa al largo consumo, sono i prezzi in tutti i settori e le tariffe, non solo quelle dei servizi, ma anche quelle di artigiani e professionisti.

Lazio: presentato Megalab, infrastrutture di rete per i servizi di e-government

 Al worshop “incubation and innovation based on space technologies” tenutosi presso l’Azienda Spaziale Europea (ESA) di Frascati è stato presentato Megalab (Metropolitan e-Government Application LABoratory) che prevede, a breve, la firma di una convenzione tra Regione Lazio e i partner scientifici del progetto: CNR; ESA/ESRIN; INFN; Università di Roma Tor Vergata Finanziato dalla Regione Lazio per un importo di circa 2,5 milioni di euro e dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per 260 mila euro, Megalab è uno dei più importanti interventi che, l’Assessorato alla Tutela dei Consumatori e Semplificazione Amministrativa ha previsto in tema di infrastrutture di rete. Il progetto,realizzato da Lait, società in house della Regione Lazio, infatti, prevede la realizzazione di una rete ad alta velocità (high speed network) di tipo metropolitano su cui veicolare una serie di servizi di e-government tra cui:
– Servizi sociali di sanità elettronica, integrazione dei dati clinico sanitari del paziente da condividere tra ospedali.
– Servizi di gestione ambientale, per le aree protette, i parchi e le coste regionali.
– Supporto alle nuove piccole e medie imprese, per progetti di sviluppo di nuove tecnologie.
– Servizi da trasferire con applicazioni di utilità per la pubblica amministrazione (e-mobility, e-learning, e-culture, e-turismo ecc.)

Connessione: contratti di accesso internet adsl e fibra ottica sotto controllo

 Con prezzi chiari per la disattivazione del servizio, segnalazione in caso di traffico anomalo, condizioni meno disuguali per consumatori e operatori. Circa una famiglia italiana su quattro sceglie la banda larga, soprattutto in Lombardia dove sono quasi 1,2 milioni (il 23% italiano) le famiglie che si collegano alla rete via ADSL e fibra ottica, rendendola la regione più connessa del Paese. L’Italia è però sotto la media europea che vede collegate con banda larga il 42% delle famiglie dei 27 Stati dell’Unione, in testa Olanda e Danimarca (con rispettivamente il 74% e 70% delle famiglie). Migliore la situazione delle imprese italiane: è collegato ad internet tramite banda larga il 77%, in linea con la media europea. Fanno meglio dell’Europa soprattutto le grandi (96% contro 95%) e medie imprese (90% contro 87%) e settori come l’alberghiero (82% contro 76%) e il commercio (78% contro 76%).
Emerge da un’elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat ed Eurostat 2007.
A tutela dei consumatori che decidono di sottoscrivere un contratto di accesso ad internet a banda larga è disponibile da oggi un nuovo parere della Camera di commercio di Milano che, sentite le associazioni dei consumatori e gli operatori del settore, ha steso un elenco delle possibili clausole vessatorie. L’obbligo per il consumatore di accettare per iscritto il contratto contro una semplice accettazione telefonica o telematica da parte di chi eroga il servizio, tempi di preavviso differenti per consumatori ed aziende erogatrici, il risarcimento sempre previsto per l’operatore ma sottoposto a rigidi meccanismi di quantificazione per il consumatore. Oppure, non indicare precisamente i prezzi per la disattivazione dei servizi, l’obbligo per l’operatore di segnalare al consumatore livelli di traffico anomalo sulla sua linea, l’obbligo di risarcimento prevista sempre per il consumatore contro nessuna responsabilità dell’operatore.

Vivere in condominio: l’Amministratore

 L’amministratore è il soggetto attraverso il quale il condominio agisce rappresentandolo nei confronti dei terzi. I suoi compiti fondamentali sono:
– eseguire le delibere dell’assemblea dei condomini;
– curare l’osservanza del regolamento di condominio;
– disciplinare l’uso delle cose comuni e la prestazione
dei servizi nell’interesse di tutti i condomini;
– riscuotere le quote condominiali occorrenti per la gestione ordinaria e straordinaria del condominio;

– erogare le spese per l’esercizio dei servizi comuni e per la manutenzione delle parti comuni;
– compiere gli atti conservativi dei diritti inerenti alle parti comuni;
– rendere il conto della sua gestione alla fine del periodo contabile (un anno);
– informare adeguatamente i partecipanti al condominio in merito alla situazione energetica delle parti comuni ed alla sicurezza degli impianti; nonché, conservare la documentazione ad essi relativa, affinché essa sia messa a disposizione in copia per tutti i condomini.

Asti: acquisti sostenibili, distributori di detersivi e prodotti a chilometri zero

 Auspico che vada a buon fine l’iniziativa di estendere anche ai supermercati di media superficie i contributi regionali attualmente destinati alla grande distribuzione per la collocazione dei distributori alla spina. Una diffusione capillare dei prodotti sfusi permetterebbe non solo maggiore economicità, ma anche una grande opportunità di riduzione di rifiuti alla fonte. Il cliente compra il contenitore vuoto la prima volta e le volte successive lo riutilizza acquistando solo il prodotto desiderato. Una buona adesione a questa auspicabile riorganizzazione del sistema distributivo porterebbe a notevoli benefici ambientali: la mancata produzione di migliaia di nuovi imballaggi significherebbe risparmiare energia, oltre che milioni di litri di acqua, evitando l’emissione di tonnellate di CO2 e tagliando i consistenti costi di smaltimento. Per fare un esempio, la mancata produzione di 1000 flaconi di detersivo farebbe risparmiare 251.250 litri d’acqua (quanta ne serve per produrre le bottiglie) e 2,58 MW/h di energia, non verrebbero utilizzati 59,52 Kg di plastica, non verrebbero emessi 167,34 Kg di CO2 nell’atmosfera e si risparmierebbero 33,47 kg di cartone per imballo.