Il sindaco di Bari Michele Emiliano esprime soddisfazione per la manovra tributaria adottata il 12 maggio dal Consiglio Comunale: “Abbiamo così coniugato – dichiara Emiliano – rigore nella lotta all’evasione e solidarietà nei confronti dei ceti più deboli: sono infatti previsti strumenti per dare la possibilità ai cittadini di regolarizzare la propria posizione attraverso la riapertura dei termini. E soprattutto, unitamente alla manovra dell’ultima finanziaria, abbiamo consentito a Bari la totale esenzione da ICI di 13mila immobili, 7000 in più rispetto al 2007, e l’abbattimento in media del 50% del gettito ICI”. Dopo essersi qualificata nel 2007 come la città più equa di Italia, Bari continua ad avere al centro della sua azione amministrativa la tutela dei cittadini, partendo da una politica fiscale perequativa e solidale. L’amministrazione comunale, con l’approvazione di quattro delibere all’ordine del giorno del Consiglio comunale di ieri, ha infatti garantito l’esenzione totale dell’ICI per 13mila famiglie baresi. Si tratta del 12% dei possessori di prima casa (110mila nel complesso) che sommato alla percentuale di chi usufruirà solo di una riduzione, determinerà un ‘risparmio’ per i cittadini del capoluogo pari a 12 milioni di euro. Per tutti i baresi, infatti, lo sconto in media che viene applicato sull’imposta comunale per gli immobili è pari al 50%.
Emergenza casa
A Milano nasce l’Osservatorio Metropolitano della Casa
Un’iniziativa unitaria promossa dalla Provincia e dal Comune di Milano e dalla Regione Lombardia affronta l’emergenza abitativa nell’area metropolitana milanese.
L’Osservatorio Metropolitano della Casa nasce come luogo privilegiato da cui monitorare, facilitare e promuovere nuove politiche per l’edilizia sociale nell’area metropolitana milanese, rispondendo così alla domanda di nuove abitazioni a prezzi accessibili.
Provincia e Comune di Milano: sottoscrivono un protocollo d’intesa per avviare un lavoro comune sul tema dell’abitabilità
La questione abitativa è tornata prepotentemente tra le emergenze del Paese. Nell’area metropolitana milanese – rileva l’assessora provinciale alle Politiche per l’abitabilità, Daniela Gasparini – la situazione è ancora più drammatica se pensiamo che il territorio della provincia di Milano ancora oggi rappresenta l’area di approdo della stragrande maggioranza degli spostamenti e delle nuove popolazioni». L’area metropolitana milanese, infatti, è interessata da diversi flussi abitativi e da nuove richieste di casa: qui si concentra la domanda dei soggetti deboli, spinti dall’immigrazione per lavoro e studio, dalle criticità familiari (invecchiamento, separazioni), dalle difficoltà dell’economia (perdita del lavoro e mobilità), qui ci si scontra con la crisi dell’offerta abitativa e l’aumento vertiginoso di prezzi e canoni. Davanti a numeri che non lasciano spazio ad interpretazioni (fabbisogno di 100/120.000 unità abitative nel decennio, di cui circa 47.800 corrispondono a domanda di edilizia sociale, canone controllato, etc.), la sfida lanciata dalla Provincia di Milano con il “Patto metropolitano per la casa” indica tre precisi percorsi: una risposta concreta alla tradizionale politica sociale della casa “in locazione”, una seconda risposta per garantire soluzioni differenziate alla domanda abitativa sempre più libera, sempre meno riconducibile ad un dato naturale, sempre più frutto di un originale percorso di vita dei singoli cittadini.
Genova: il verde pubblico è protagonista
Il comune di Genova ha stabilito un piano di manutenzione per il verde pubblico. Il programma di interventi che sarà eseguito nel corso dell’anno prevede il reimpianto di 187 alberi che sostituiranno 153 esemplari in condizioni di sofferenza. Questo dato, seppure di piccola entità, segnala un cambiamento di indirizzi ed esprime la volontà di far crescere il verde a Genova e di porre attenzione alle nuove esigenze che la manutenzione del verde ci impone. Le sostituzioni che si stanno per avviare, ove è presente anche una zona parcheggio, saranno completate con l’installazione di idonee protezioni e di zone di rispetto prive di pavimentazione impermeabilizzante. Tutto questo pone l’attenzione sulla vivibilità delle citta’, molto spesso trascurate, dove in molti casi si acquistano anche case a cifre da capogiro dove il verde pubblico è solo un miraggio o una speranza.
Milano Expo 2015, non basta la grandeur
Vinta è stata vinta. La sfida Smirne è finita con il successo per l’Italia e Milano si trovo dopo 102 anni sede dell’Expo che la vide nel lontano 1906 al centro del mondo. Dalle tante opere attuate allora poche sono quelle sopravvissute, fra le quali campeggia quel gioiello architettonico dell’art decò che è l’Acquario che da poco è stato restaurato e ha riaperto i battenti al pubblico. Oggi la città risponde alla nuova sfida con una serie di proggetti che, grandeur a parte, ci auguriamo la rendano piu vivibile e moderna; magari grazie a una gestione della progettazione urbanistica meno effimera rispetto a quanto accaduto fin ora. Intanto la notizia a fatto impennare del 50% le azioni di Fiera Milano e le aziende meneghine, come rileva un sondaggio della Camera di Commercio effettuato su 1.178 imprese, si aspettano una crescita di fatturato del 10% circa che, in termini di euro vuol dire 44 miliardi.
In Italia ancora mutui incerti
Rifacendo un po il punto sulla situazione mutui in Italia , osservando le statistiche si nota che prosegue il trend ribassista dei tassi d’interesse per l’acquisto di abitazioni, ma nel
Lombardia: incontro Scotti-nuovi presidenti Aler. Nuovi canoni, valorizzazione del patrimonio e lotta all’abusivismo.
L’assessore alla Casa e Opere Pubbliche, Mario Scotti, ha incontrato i nuovi presidenti delle Aler (Aziende lombarde per l’edilizia residenziale pubblica). Obiettivo: condividere gli obiettivi da perseguire entro la fine della legislatura. Erano presenti: Filippo Musti, per Aler Milano, Narno Poli, presidente Aler Bergamo, Ettore Isacchini, presidente Aler Brescia, Alessandro Turati, presidente Aler Como, Antonio Piazza, presidente Aler Lecco, Carlo Facca, presidente Aler Lodi, Romano Arioli, presidente Aler Mantova, Stefano Sisler, presidente Aler Monza e Brianza, Franco Zecca, presidente Aler Pavia, Gildo De Giovanni, presidente Aler Sondrio, e Paolo Galli, presidente Aler Varese. “Ho voluto incontrarli a solo 15 giorni dalla loro nomina – ha detto l’assessore Scotti – per condividere da subito un percorso che deve avere nella collaborazione leale il proprio punto di forza. Le Aler devono agire nell’ambito della programmazione regionale; entro la fine della legislatura occorre dare piena attuazione della legge che riforma i canoni (la legge regionale 27/07) utilizzando tutte le modalità che Regione Lombardia mette a disposizione per garantire un’effettiva sopportabilità dei nuovi affitti”. In questo senso entro fine mese entrerà a pieno regime l’Osservatorio regionale sulla condizione abitativa e si potranno analizzare congiuntamente i primi effetti della legge, nell’ambito della quale le Aler predisporranno i programmi di manutenzione a cui destineranno le maggiori risorse derivanti dall’applicazione dei canoni. “Perché – come ha ricordato Scotti – il nostro obiettivo è quello di garantire a tutti, a maggior ragione alle fasce più bisognose, un’abitazione dignitosa”. Parte integrante della nuova legge è quella che riguarda la “valorizzazione e razionalizzazione del patrimonio” da attuare attraverso la vendita di una quantità non superiore al 20% del patrimonio esistente.
La provincia di Reggio Emilia a favore di 2 milioni di emiliani. Accordo in quattro Modena, Parma, Piacenza e Reggio per migliorare la politica abitativa
Razionalizzare i servizi e le attività fra le Acer, ottimizzare e valorizzare l’organizzazione e le professionalità, mettere in pratica economie di scala che permettano di migliorare i livelli di efficienza, efficacia e qualità dei servizi, promuovere le politiche per la casa secondo criteri di sostenibilità sociale, economica e ambientale. Questi gli obiettivi del Protocollo d’intesa firmato il 23 aprile, nella Sala del Consiglio provinciale alla presenza di Enrico Cocchi – direttore generale dell’Assessorato regionale alla Programmazione e sviluppo territoriale – dai rappresentanti delle Province di Modena, Parma, Piacenza e Reggio Emilia, e dai presidenti delle Acer di Modena, Vito Tedeschini, di Parma, Romano Vitali, di Piacenza, Flavio Antelmi, e di Reggio Emilia, Marco Corradi. Un patto a quattro a favore di nuove e più efficaci politiche per la casa in grado di venire incontro alle esigenze di quasi 2 milioni di emiliani. “Si tratta di una iniziativa importante in particolare perché coinvolge quasi la metà della popolazione regionale, l’intera Emilia Ovest, ovvero uno dei distretti socio-economici più competitivi in Europa con indicatori-record per occupazione, numero di imprese, valore aggiunto, brevetti – ha spiegato Marcello Stecco, assessore provinciale alla Solidarietà di Reggio Emilia – Il Protocollo punta non solo a sostenere la qualità della vita dei cittadini e la coesione-sicurezza sociale, ma anche la competitività di questa area vasta in tempi di forte globalizzazione”.
Bonus prima casa, rileva solo la residenza anagrafica
Il tenore letterale della disposizione in tema di agevolazioni per l’acquisto della “prima casa” (contenuta nell’articolo 2 del Dl 12/1985) induce a ritenere insufficiente la circostanza che l’acquirente abbia trasferito la propria residenza nell’immobile acquistato laddove detta modificazione non sia recepita presso l’ufficio dell’anagrafe. Conseguentemente, è irrilevante alla data dell’acquisto la residenza di fatto difforme da quella risultante dall’esame delle iscrizioni all’anagrafe della popolazione residente. E’ quanto deciso dalla Cassazione, sentenza n. 9949 del 16 aprile 2008, i cui giudici hanno, in sintesi, chiarito che, ai fini dell’agevolazione in questione, la residenza anagrafica è prevalente rispetto a quella di fatto. Il fatto: la controversia era sorta in seguito a un avviso di liquidazione con cui l’ufficio comunicava a una coppia di coniugi la decadenza dalle agevolazioni “prima casa”, previste in materia di imposta di registro, sulla scorta della considerazione che gli stessi, alla data della compravendita, non avevano la residenza nel Comune in cui era ubicato l’immobile rispetto al quale intendevano beneficiare del regime agevolato.
Mutui casa: la Puglia e’ in controtendenza in Italia meridionale
Da una recente indagine è emerso che nel 2007 e’ diminuito il mercato dei mutui nell’Italia meridionale: Calabria, Basilicata, Puglia, Campania, Molise e Abruzzo, ma la Puglia va in controtendenza.
Bergamo: frenano le compravendite e scendono i prezzi in periferia ecco i dati della nuova edizione dell’Osservatorio fiaip
I prezzi delle case si ridimensionano in periferia. In discesa anche gli affitti. Queste alcune didascalie tratte dalla nuova edizione dell'”Osservatorio Fiaip dei prezzi degli immobili di Bergamo e Provincia” edito da Terra Nova Editore, che è stato presentato martedì 29 aprile nella sede Fiaip di Bergamo. Dai dati pubblicati sono emersi anche altri elementi sul mercato immobiliare della città lombarda e della sua provincia di cui vi inviamo nota per gradita diffusione. «E’ stato un anno caratterizzato dalla crisi dei mutui americani – ha sottolineato Giuliano Olivati, presidente provinciale Fiaip e direttore responsabile dell’Osservatorio (ed. Terra Nova Editore spa) – che come una sorta di onda lunga ha influito anche sul nostro mercato, con l’aumento di selettività nell’erogazione dei mutui da parte delle banche, che coprono fino all’80% del costo degli immobili, mentre prima arrivavano al 100%. ». «La situazione nella nostra provincia – hanno sottolineato Olivati e Roberto Tassetti, coordinatore della sezione statistica del borsino – è comunque a macchia di leopardo, nel senso che le zone più prestigiose della città come quella della Conca d’Oro-Piscine o Città Alta hanno sicuramente tenuto, mettendo a segno anche delle performance superiori al tasso di inflazione. In queste zone si va dai 4.000 euro al metro quadro circa per un’abitazione, in zona Ospedale, ristrutturata, ai 5.500-7.500 per una equivalente in Città Alta». «La stessa cosa invece – aggiungono – non si può dire per le abitazioni collocate nella fascia semiperiferica della città come Colognola, Malpensata, Grumellina e Campagnola, che hanno registrato un calo intorno al 2% per l’usato. In queste zone i prezzi vanno indicativamente dai 1.400 ai 1.700 euro per l’usato mentre si va dai 1.900 ai 2.300 euro per il nuovo. Le nuove edificazioni infatti registrano valutazioni stazionarie rispetto allo scorso anno. Questo perché comunque i costi di costruzione sono in aumento sia a causa degli oneri comunali sia per il costo sostenuto dai costruttori al momento dell’acquisto del terreno, fatto in tempi in cui i valori degli immobili erano più alti. Da non dimenticare poi i costi derivati dalla certificazione energetica».
Il caro affitti a Roma: Ottava nella classifica europea!
Da un’ indagine condotta dalla Camera di commercio di Milano risulta Roma la città piu’ cara nella classifica del caro-affitto. La classifica vede Tokyo in cima per un bilocale, 3.117 euro al mese e 5.000 euro per un quadrilocale non arredato. New York che segue Tokyo al secondo posto, con cifre ancora da capogiro, 3.040 euro al mese per un bilocale. Terzo posto per la cinese Tianjin, mentre Londra, prima tra le europee, batte Pechino, rispettivamente al quarto e quinto posto. Sesta Osaka, settima Hong Kong, mentre all’ottavo posto c’é un’altra città europea, Parigi. Roma è al 29/0 posto della classifica mondiale, con un guadagno di cinque posizioni nel 2007 rispetto al 2006. La capitale è ottava in Europa per il costo degli affitti, mentre Milano è all’11/o posto.