Da una recente analisi dell’ufficio studi Tecnocasa emerge che melle zone centrali della città di Torino, si registra un rialzo delle quotazioni del 2,6%, mentre sono stabili Nizza Lingotto-Mirafiori Sud e la collina, in crescita dello 0,3% Santa Rita-Mirafiori Nord, e in flessione Francia-San Paolo (-0,2%) e Borgo Vittoria-Barriera di Milano (-1,1%). Le richieste maggiori sono via della Rocca, piazza Maria Teresa, via Gramsci e via Carlo Alberto, dove ci sono abitazioni della fine del 1800 e dei primi anni ’50 che, ristrutturate, costano in media intorno a 4mila euro al metro quadrato, con punte di 5mila euro al metro quadrato. La domanda per le soluzioni di pregio si concentra in via Roma (dove ci sono edifici signorili degli anni ’30), e in parte del Borgo Nuovo, dove pero’ si registra una leggera contrazione dei prezzi, per offerte immobiliari di tipo economico, in stabili e vie meno prestigiose. E’ in ribasso, invece, la domanda di immobili per investimento, anche a causa della stabilita’ del mercato delle locazioni che, negli ultimi tempi, vive di contratti a uso transitorio stipulati con lavoratori fuori sede o studenti.
Inchieste
Chiavari: recuperato oltre 1 milione di euro dal settore edile
Una vasta operazione di controllo nel settore edile ha consentito, all’ufficio delle Entrate di Chiavari, di recuperare un imponibile di oltre 1 milione di euro ai fini delle imposte dirette
Rapporto Nomisma: Il leasing immobiliare
Il settore del leasing ha chiuso il 2007 con un volume di stipulato complessivo pari a 48,9 miliardi di euro, in crescita dell’1,1% rispetto al 2006. Anche se si tratta del quarto anno consecutivo di crescita dei volumi transati, la performance odierna sconta gli effetti derivanti dal cambio di direzione fatto registrare dal comparto immobiliare, che ha subito un calo di 3,9 punti percentuali dello stipulato. Per quanto in flessione, comunque, il leasing immobiliare si conferma come il comparto più importante in termini di rilevanza sul totale delle locazioni finanziarie (con 22,6 miliardi di Euro rappresenta infatti il 46,4% dei volumi complessivi di stipulato).
Italiani e risparmio energetico: Buona volontà e un po’ di confusione
P&G ed Enel nel quadro della collaborazione sul fronte dello sviluppo sostenibile hanno commissionato a Synovate uno studio sulle opinioni e sui comportamenti delle famiglie italiane riguardo ai temi del risparmio energetico, del risparmio idrico e della difesa dell’ambiente. L’obiettivo è quello di comprendere gli atteggiamenti degli italiani nei confronti del consumo intelligente, per fornire loro strumenti e soluzioni concrete che permettano ad ognuno di dare il proprio contributo alla sostenibilità ambientale. P&G ed Enel, con questa iniziativa incrementano ulteriormente l’impegno nella sensibilizzazione e nella produzione di nuove tecnologie a favore di un futuro “sostenibile”.
I risultati della ricerca intitolata “Casa e ambiente: la parola agli italiani” rivelano una certa sensibilità da parte delle famiglie, preoccupate per il futuro e l’ambiente, in buona parte volenterose, ma ancora un po’ disorientate sui comportamenti da tenere per aiutare effettivamente l’ambiente. In particolare, il 79% degli italiani pensa che la raccolta differenziata sia importante, ma solo il 2% getta le batterie scariche negli appositi contenitori. Il 30% del campione degli intervistati pensa che sia importante utilizzare lampadine a basso consumo energetico, il 20% spegnere lo stand by degli elettrodomestici, mentre solo il 15% ritiene sia importante preferire la doccia al bagno per non sprecare acqua. Soltanto il 28% del campione utilizza i mezzi pubblici o condivide l’auto con altre persone invece di utilizzarla singolarmente.
Andamento del mercato immobiliare in Italia
Nel II semestre del 2007 si è assistito ad un sostanziale indebolimento della domanda di abitazioni in proprietà. Tale fenomeno può essere in parte ricondotto all’espulsione dei potenziali acquirenti con disponibilità di spesa medio-bassa (divenuti prevalenti per l’acquisto delle “prime case”) dai mercati centrali e, ora, anche da quelli periferici della città, con conseguente spostamento verso i mercati dell’hinterland. L’offerta di case risulta stabile ovunque, mentre, per la prima volta in questo lungo ciclo immobiliare iniziato nel 1997/1998, con una contestuale diminuzione delle compravendite. Questo dato qualitativo trova conferma nei pre-consuntivi formulati sui dati dell’Agenzia del Territorio che esprimono un calo delle quantità scambiate nel 2007 (-3,3% a livello nazionale, ma con punte del -10% nelle grandi città).
Tre anni di tempo per programmare i lavori in casa
Consueta analisi dei dati relativi alle ristrutturazioni edilizie agevolate. Con la proroga più lunga si attendono numeri più costanti nel periodo.
Sono oltre 18mila le comunicazioni di inizio lavori di ristrutturazione di un immobile inviate dai contribuenti italiani al Centro operativo di Pescara dell’agenzia delle Entrate nel corso del mese di gennaio, per avvalersi della detrazione fiscale del 36% delle spese sostenute, prevista dalla norma sul recupero del patrimonio edilizio. Rispetto a dicembre, quando i lavori di rimodernamento abitativo comunicati furono 32.568, il dato del primo mese 2008 diminuisce di oltre il 44%, in linea con il trend che si verifica all’inizio di ogni nuovo anno.
Costi energia: ricadute pesanti per le famiglie
A quando, si chiedono Adusbef e Federconsumatori, interventi corposi sulla questione energetica?
Non ci riferiamo, anche se sarebbe importante, ad interventi sulle Istituzioni internazionali, per eliminare la speculazione che avviene sul prezzo del petrolio e che sappiamo attestarsi attorno al 15 – 20%, causata dall’utilizzo di strumenti finanziari che agevolano tali processi speculativi. Non ci riferiamo neppure ad una definizione strategica dell’Europa, per approntare seri piani energetici basati su accordi fra stati per l’approvvigionamento energetico basati sulle reciproche convenienze.
Noi chiediamo che vi siano rapidi interventi, soprattutto nel nostro Paese, per calmierare i costi ed i prezzi dei prodotti energetici, che hanno pesanti ricadute, dirette ed indirette, sul potere di acquisto delle famiglie.
Non dimentichiamo che dal petrolio discendono le bollette di luce e gas, il prezzo dei carburanti, il costo del riscaldamento domestico e l’incidenza, quale materia prima, per la produzione dei prodotti di largo consumo, nonché per i costi di trasposto degli stessi.
Il clima di fiducia delle imprese di costruzione migliora leggermente a gennaio
L’indicatore, considerato al netto dei fattori stagionali e calcolato in base 2000=100, sale da 79,9 a 80,1 mantenendosi comunque su livelli storicamente modesti, in prossimità di quelli registrati nel periodo marzo-luglio 1999. Tra le variabili componenti il clima di fiducia tornano a migliorare i giudizi sui piani di costruzione mentre le prospettive sull’occupazione sono in lieve peggioramento. Sono improntati al pessimismo anche i giudizi sull’attività di costruzione così come le aspettative sui piani di costruzione; il saldo delle previsioni sui prezzi praticati nel settore sale decisamente rimanendo, comunque, su valori storicamente bassi. Aumenta il numero di imprese che trova ostacoli limitanti l’attività di costruzione (anche se la percentuale rimane comunque inferiore a quella di coloro che dichiarano di non trovarne) e, tra gli ostacoli dichiarati, prevale l’insufficienza di domanda quale ostacolo principale allo svolgimento dell’attività seguita dalle condizioni climatiche sfavorevoli e dalla difficoltà a reperire manodopera. Il miglioramento dell’indice generale non è omogeneo a livello settoriale: nell’edilizia (comprendente l’edilizia residenziale e quella non residenziale) il clima recupera leggermente mentre nel settore delle opere non edificatorie l’indicatore si deteriora.
Lo stop della casa ricade anche sulle agenzie immobiliari
Le prime agenzie immobiliari cominciano a chiudere alcuni mandati alla scadenza che, però, non vengono rinnovati. Sono queste le prime ripercussioni della crisi del mattone sui professionisti immobiliari. La crisi dei mutui subprime statunitensi, la conseguente stretta anche in Europa del credito e una discesa dei prezzi nel settore residenziale, dovuta anche all’incremento degli sconti nella fase di conclusione del contratto, sta mettendo a durissima prova il settore.
Casa: sulla spesa mensile delle famiglie italiane incide per il 26%
Federconsumatori. Se tutto quanto aumenta, rendendo difficile il “vivere” della nostra società, per quanto riguarda la casa siamo ad una vera e propria emergenza.
Riportiamo di seguito i dati dell’osservatorio che abbiamo già reso pubblici ed i nuovi calcoli, più articolati e specifici, su quanto incide la casa sulla spesa mensile delle famiglie italiane.
Lampade a risparmio energetico: un cavallo di Troia in soggiorno!
L’elettrosmog causato da queste lampade supera persino i limiti fissati dalle norme TCO a tutela dei lavoratori al videoterminale
Chi possiede un monitor a bassa emissione elettromagnetica (recante solitamente l’etichetta TCO) e decide di illuminare la scrivania con una lampada a risparmio energetico annulla tutti gli sforzi fatti per garantirsi un luogo di lavoro poco inquinato. I campi elettrici ad alta frequenza emessi da tale tipo di lampade superano di molto il valore di 1 V/m fissato quale limite dalle norme TCO – da 10 a 40 volte, a seconda del modello di lampada considerato.
Il commento di Assoedilizia ai dati comunicati dall’Agenzia del Territorio
Commentando i dati comunicati dalla Agenzia del territorio, relativi alla consistenza dello stock immobiliare in Italia, il presidente di Assoedilizia dichiara: ” Occorre considerare che le risultanze catastali rese note non rispecchiano fedelmente la realta’ edilizia del paese; tanto che si discostano evidentemente dai dati Istat.”
“Cio’ dipende dal processo di aggiornamento catastale più lento rispetto al dinamismo del Paese. Ad esempio il dato di 546.000 unita’ relativo alle A10 (uffici) è sottodimensionato almeno del 100 %. Si puo’ stimare che queste unita’ siano presenti in numero superiore al milione.”