Via libera del Consiglio dei ministri alla Finanziaria 2010, seconda in versione light del governo Berlusconi, che inizierà il suo iter parlamentare al Senato. Il ministro dell’ Economia Giulio Tremonti ha voluto sottolineare che “la vera manovra è quella fatta con il decreto di luglio e quella che faremo in futuro” sulla base dell’ andamento “dello scudo fiscale e di altre misure di lotta all’ evasione”.
La Finanziaria tradizionale, intesa come manovra economica annuale, ha detto il ministro, non esiste più per scelta del governo, che ha voluto dire addio a quello che era ormai uno spettacolo ignobile. Nel provvedimento, di 3 articoli più le tabelle, ci sono 3,4 miliardi di euro per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, viene prorogato il bonus ristrutturazioni al 2012.
Presso Palazzo Chigi sarà istituito un Fondo alimentato anche dalle maggiori risorse provenienti dagli introiti dello scudo fiscale. Le decisioni su incentivi e agevolazioni a singoli settori, ha detto Tremonti, arriveranno “quando avremo il quadro complessivo. Oggi abbiamo esaminato solo il bilancio dello Stato, la Finanziaria non aggiunge e non toglie”. Eventuali interventi saranno “definiti, finanziati e operati in corso d’ opera”.
La Finanziaria, ha detto Berlusconi nel corso della conferenza stampa al termine del Cdm, non modifica quanto previsto per gli anni 2010 e 2011. Abbiamo solo aggiunto il 2012. Anche quest’ anno, ha detto Silvio Berlusconi, grazie alla decisione epocale di fare una manovra triennale, è stato evitato “l’ assalto alla diligenza, l’ assalto delle lobbies e soprattutto quello che accadeva negli anni che vanno dal 1980 al 1992 e cioè la moltiplicazione per 8 del debito pubblico, cosa che stiamo ancora pagando”.
Nell`ipotesi in cui l`acquirente di un`abitazione, situata all`interno di un fabbricato interamente ristrutturato da un`impresa di costruzioni, ceda l`unita` immobiliare senza aver fruito della detrazione del 36% durante i periodi d`imposta in cui ha avuto il possesso dell`immobile, l`agevolazione e` riconosciuta al nuovo proprietario, con riferimento alle quote residue, maturate a partire dal periodo d`imposta in cui ha acquistato l`abitazione. Cosi`si e`espressa l`Agenzia delle Entrate con la Risoluzione n.457/E del 1° dicembre 2008, rispondendo ad un quesito relativo all`applicabilita` della detrazione IRPEF del 36%, riconosciuta per l`acquisto di abitazioni facenti parte di fabbricati interamente ristrutturati da imprese di costruzioni (art.9, comma 2, legge 448/2001, e art.1, comma 17, lett.b, legge 244/2007, che riconosce la detrazione per gli edifici ristrutturati dal 1° gennaio 2008 al 31 dicembre 2010, ed acquistati entro il 30 giugno 2011). A tal proposito, si ricorda che, per l`acquisto di abitazioni ristrutturate, l`agevolazione viene riconosciuta in misura pari al 25% del corrispettivo di vendita dell`unita` immobiliare, nel limite massimo di 48.000 euro, da ripartire in dieci quote annuali di pari importo.
Per ottenere la detrazione del 36 per cento delle spese di ristrutturazione edilizia l’amministratore giudiziario del condominio è l’interlocutore privilegiato del Fisco. Porte chiuse, invece, al dialogo con le cooperative costituite dai condomini dell’immobile da rimettere a nuovo. Queste, infatti, non sono legittimate né a inviare la comunicazione preventiva di inizio lavori al Centro operativo di Pescara né tanto meno a effettuare direttamente i pagamenti alla ditta appaltatrice tramite bonifico bancario o postale. Il compito di mettere in campo tutti gli adempimenti richiesti dalla legge ricade su un unico soggetto di imposta, che coincide con il gestore giudiziario del complesso. A chiarirlo è la risoluzione n. 442/E del 17 novembre 2008, in cui l’agenzia delle Entrate si sofferma sull’analisi di una tipologia di intervento molto particolare, che comporta la demolizione e la successiva ricostruzione dell’edificio ex novo. Il caso è descritto in un interpello presentato da un condominio nella persona del suo amministratore giudiziario pro-tempore. Nell’istanza si legge che i lavori sullo stabile, dichiarato inagibile, si configurano come una ristrutturazione edilizia per cui è stato stipulato un contratto di appalto. I proprietari delle unità immobiliari hanno fondato una cooperativa edilizia a cui la ditta esecutrice dei lavori fatturerà i versamenti fatti dai soci in modo da consentire il riconoscimento delle agevolazioni fiscali. Inoltre, il bonifico sarà fatto dal condominio in nome e per conto della coop, indicando i suoi dati, quelli del beneficiario delle somme e il codice fiscale dell’amministratore. Più precisamente, la procedura descritta dall’interpellante prevede che i condomini, che sono anche soci della coop, versino gli importi dovuti al condominio attraverso assegno bancario non trasferibile o bonifico.
Consueta analisi dei dati relativi alle ristrutturazioni edilizie agevolate. In luglio leggera flessione per le richieste del 36 per cento. Calo fisiologico – meno 4% – dei lavori avviati in estate con il beneficio della detrazione fiscale. Il caldo estivo ha determinato, in luglio, un totale di 37.832 pratiche avviate presso il Centro operativo di Pescara dell`agenzia delle Entrate. Nel mese precedente, le ristrutturazioni dichiarate erano state 37.982. La differenza minima, 150 domande in meno, equivale a -4%. La flessione ha riguardato 11 regioni su 20 con percentuali che vanno da -26% in Calabria a -1% nel Lazio e nelle Marche. Le altre 9 regioni presentano invece incrementi percentuali compresi tra +13% registrato in Friuli Venezia Giulia e +1% in Liguria. La tabella dei dati nazionali degli ultimi due mesi evidenzia che le differenze – in positivo e in negativo – sono minime per quanto riguarda i valori assoluti. Il -26% della Calabria, in realta`, corrisponde a sole 63 ristrutturazioni meno che in giugno. Infatti, e` nelle regioni che presentano numeri piuttosto contenuti che le percentuali di incremento o decremento sono piu`evidenti. Succede anche in Molise (-18%) e in Trentino Alto Adige (-15%). Le altre percentuali negative invece oscillano fra il -4% dell`Abruzzo e della Puglia e il -10% dell`Emilia Romagna. In testa alle regioni dove si e` avuto, nonostante l`afa, un incremento percentuale, troviamo il Friuli Venezia Giulia con +13%, tallonata dalla Sardegna con +12,5%. Crescono anche i numeri di Basilicata e Valle d`Aosta, +7,5%. Fra le regioni con i valori assoluti piu` alti, a parte l`Emilia Romagna (-10%) e il Lazio (-l%), l`incremento piu` sostanzioso lo segna il Piemonte (6%), seguito dal Veneto (5%), dalla Toscana (4,5%) e dalla Lombardia (4%).