INVESTIMENTI IN COSTRUZIONI: LE PREVISIONI PER IL 2009

di Redazione Commenta

Il 2008 ha registrato l’ interruzione del trend positivo che per ben nove anni ha caratterizzato l’ edilizia nazionale. Il complesso settore “costruzioni – immobiliare” è fondamentale per il sistema economico nazionale, non solo in termini di investimenti ma anche perché propulsore a 360° di attività. Un indicatore del peso del settore costruzioni nel contesto economico è rappresentano dal rapporto investimenti sul Pil che, nel 2007, ammonta all’ 11%, due punti percentuali in più in 10 anni (grazie soprattutto all’ incremento delle manutenzioni straordinarie). Rilevante anche il fattore occupazionale, quantificabile nel 27,9% del totale degli addetti nell’ industria.
Indubbiamente, senza il contributo delle costruzioni e dell’ immobiliare, la crescita dell’ economia nello scorso decennio sarebbe stata nulla. Infatti, mentre il Paese cresce complessivamente di un modesto +13,5%, il contributo delle costruzioni all’ aumento degli investimenti è stato del 27,9 per cento. Questo trend, tuttavia, connotato da una positiva performance degli ultimi nove anni, nel corso del 2008 sembra interrompersi.

PREOCCUPAZIONI PER IL 2009
Dall’ analisi dei dati di preconsuntivo elaborati dall’ Ance attraverso il proprio Osservatorio congiunturale sull’ industria delle costruzioni (presentato in ottobre 2008), emerge un clima di preoccupazione a consuntivo dell’ anno in corso. Le imprese edili interpellate nell’ indagine rapida effettuata a fine settembre tendono infatti (non diversamente dagli operatori immobiliari intervistati) a rivedere le stime per il 2008, risultando decisamente più prudenti rispetto a sei mesi prima, dove i livelli produttivi del settore erano ancora tutto sommato positivi.
Sulla repentina inversione di tendenza percepita dalle imprese edili, secondo il terzo rapporto immobiliare Nomisma, pesa certamente il diffuso clima di incertezza che da qualche mese caratterizza il contesto socioeconomico nazionale e internazionale e le preoccupazioni del possibile impatto sullo sviluppo dell’ attività edilizia, generato dalla crisi dei mercati finanziari.
Il ridimensionamento dei livelli produttivi risulta diffuso in quasi tutto il territorio nazionale a eccezione del Mezzogiorno, dove gli investimenti in costruzioni dovrebbero mantenere volumi pressoché stazionari in linea con quelli del 2007.

(a cura di A. C.)

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