Sconfiggere la patrimoniale

La battaglia che la Confedilizia ha condotto – per anni – per ottenere la cedolare secca, si può considerare vinta (nonostante le vacue, e scoperte, opposizioni di chi ha nelle concorrenti rendite finanziarie il proprio business, diretto o indiretto)

In contrario ad articoli (e dichiarazioni) palesemente di interesse – diciamo – privato, il ministro Calderoli l’ha confermato al nostro Gagliani Caputo: la copertura c’è, che conta è la stima del Direttore generale del Dipartimento delle entrate del Ministero dell’Economia, e basta. Dal 2011 al 2013 – ha detto Lapecorella in audizione – non si avrebbero perdite di gettito, mentre dal 2014 l’eventuale perdita sarebbe compensata dall’istituenda Imu. Nel momento in cui scriviamo, è dunque solo questione di stabilire da quando la cedolare potrà essere operativa (essendo stata dalla dott. Lapecorella fugata anche l’insulsa obiezione che la cedolare favorirebbe i “ricchi”: l’87 per cento dei redditi da locazione è dichiarato da contribuenti il cui reddito arriva allo scaglione 28-55mila euro, essendo i contribuenti locatori con redditi superiori a 75mila euro solo il 7 per cento del totale).

Piuttosto, c’è uno spettro che gira (anche qui, indotto dagli speculatori delle rendite finanziarie o, al meglio, da cattedratici che vivono nelle nuvole nonché da economisti capaci solo di prevedere…il passato), è lo spettro di una riforma fiscale in senso patrimoniale. Una riforma che Berlusconi ha dichiarato essere nei programmi della sinistra (Ansa, 4.12.’10) ma a proposito della quale anche il centrodestra ha tanto da chiarire.

Non più tardi del 5 novembre scorso, il suo Governo ha infatti approvato (su proposta del finiano ministro Ronchi, anche se l’impronta sembrerebbe di chiara marca tremontiana) il Programma nazionale di riforma (PNR), che prevede testualmente: “In prospettiva, la strategia del Governo è di assicurare ai contribuenti visibilità e misurabilità dei risparmi indotti da recuperi di efficienza, spostando il prelievo dalle persone alle cose e, in particolare, alle cose (ben amministrate). In sintesi, gli elementi chiave della strategia saranno: dalla tassazione sui redditi personali alla tassazione sulla proprietà e sui consumi; dalla complessità alla semplicità; dal centro alla periferia”.

Questa (enunciata) strategia è sfuggita a tutti, non è stata da alcun opinionista (o semplice giornalista) rilevata. Ma la Confedilizia s’è però espressa, è già intervenuta. Il testo non è immodificabile (andrà in Europa, ritornerà, dovrà essere definito entro il mese di aprile dell’anno prossimo). Un chiarimento, s’impone.

Corrado Sforza Fogliani
presidente Confedilizia

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