Dal monitoraggio Adusbef su un campione rilevante di banche, sono emerse le molte violazioni. Ecco quelle relative ai mutui.
1) Simmetria dei tassi:
L’art.10 del decreto Bersani obbligava le banche ad un adeguamento automatico dei tassi bancari, debitori e creditori, che devono essere adeguati in contemporanea con le variazioni stabilite dalla Bce. In un anno, la Bce ha effettuato 5 aumenti del costo del denaro,pari all’1,25%. Dalle 5 decisioni BCE (agosto, ottobre e dicembre 2006; marzo e giugno 2007),le banche italiane, hanno tempestivamente aumentato il costo del denaro sui mutui,prestiti personali fidi e finanziamenti, con una stangata di 1.350 euro l’anno su un modesto mutuo a tasso variabile, senza aumentare minimamente i tassi sui depositi. L’elusione sistematica dell’art. 10 del decreto Bersani, ha consentito alle banche un guadagno illecito pari a 5,7 miliardi di euro al 30 settembre 2007, calcolato su un monte depositi di 682 miliardi di euro.
Non bastano le rassicurazioni dell’Abi per escludere un rischio di insolvenza per migliaia di famiglie, indebitate al 91% a tasso variabile per prestiti di lunga durata per esclusiva responsabilità delle banche, che ancora oggi difendono una posizione sbagliata,affermando che chi ha contratto mutui indicizzati, quando i tassi fissi erano al minimo storico e pari al 3,60 % nel 2003, avrebbero guadagnato e non perso (non solo in termini economici).
Non c’era bisogno del rapporto dell’Abi per certificare l’aumento del costo del denaro in Italia, aumentato ad agosto ai massimi degli ultimi cinque anni,con tassi applicati dalle banche per i prestiti alle famiglie per l’acquisto della casa volati al 5,63% come media mensile, oltre un punto percentuale superiore ad agosto 2006 quando era stato del 4,57%,mentre dopo l’11 settembre i tassi avevano iniziato a scendere, toccando il minimo a luglio 2003 al 3,58%.