Oggi l’Italia si trova ad affrontare un nuovo ciclo immobiliare, dopo la crescita proliferante registrata dal 1998 al 2007. Come già rilevato da Tecnoborsa con la precedente Indagine 2007, è proprio a partire dalle sei grandi città italiane che sono giunti i primi segnali di crisi del mercato. Infatti, andando ad analizzare le compravendite, è emerso che solo il 4,2% delle famiglie intervistate ha acquistato un immobile nel biennio 2006-2007, con un calo dello 0,5% rispetto all’Indagine 2006 e addirittura del 2,2% rispetto al 2004. Inoltre, si compra casa prevalentemente per necessità e ciò è dovuto sia ai costi elevati delle case, sia alla crescita dei tassi d’interesse. C’è da notare che, rispetto all’Indagine 2006, è salita di ben 34,3 punti la percentuale di chi ha tenuto conto del prezzo, motivazione che è passata dal secondo al primo posto. Molto probabilmente, proprio per questo motivo, la tipologia di abitazione più scelta è quella abitabile, che è passata dall’ultimo al primo posto. Quindi, le famiglie, pur di spendere meno sono disposte ad accontentarsi di soluzioni meno soddisfacenti di una casa nuova o già ristrutturata. Questo risultato è confermato anche dal fatto che, seppure il 70% circa degli italiani continua ad essere molto o abbastanza soddisfatto del bene acquistato, tuttavia, non si può ignorare che esiste un 30% di scarsa o nulla soddisfazione, che non rappresenta certo una quota marginale, anche perché nel 2006 il livello di soddisfazione era al 90%.
Con il rialzo dei tassi della BCE ci saranno cambiamenti in tutta Europa
Simon Rubinsohn, capo economista di RICS: “La decisione odierna della BCE di aumentare i tassi di interesse di un quarto di punto percentuale a 4,25% non è giunta inaspettata, essendo