Il progetto, sostenuto dal Comune, da A2A e da Aler, prevede l’allacciamento di oltre seimila alloggi popolari al termovalorizzatore di Figino Silla 2 entro il 2010
Entro il 2010 la rete di teleriscaldamento si estenderà al quartiere di San Siro, uno dei più popolosi della città. Il progetto, sostenuto dal Comune, da A2A, la multitility nata dalla fusione fra Aem Milano e la bresciana Asm e da Aler, l’Azienda lombarda di Edilizia residenziale, consentirà la riduzione delle emissioni di anidride carbonica di circa 250 mila tonnellate l’anno nell’aria e notevoli benefici economici per i residenti della zona. Gli alloggi popolari dei seimila abitanti del quartiere verranno riscaldati con il calore prodotto dal termovalorizzatore Amsa di Figino, Silla 2.
SORPRENDENTE DECISIONE DELLA CORTE COSTITUZIONALE sul criterio discriminante del periodo minimo di cinque anni di residenza per partecipare ai Bandi di assegnazione degli alloggi pubblici 
Smaltire tonnellate di rifiuti solidi tossico – nocivi o utilizzare CDR (combustibile derivato da rifiuti) trasformandoli in energia elettrica a basso impatto ambientale. E’ quanto si propone di fare il progetto coordinato da Giovanni Bonizzoni dell’Istituto di fisica del plasma (Ifp) del Cnr di Milano, che ha sviluppato un impianto di termovalorizzazione capace di sfruttare la tecnologia della torcia al plasma. “Le torce al plasma sono state sviluppate inizialmente dalla Nasa per rispondere alle esigenze di ricerca e sviluppo di materiali in grado di resistere alle altissime temperature generate dall’attrito dell’aria durante le missioni spaziali“, spiega Bonizzoni.
L’assessore del Comune di Milano Verga: “Questo dimostra la sensibilità dell’Amministrazione nei confronti del problema”. Gli uffici dell’Area Tecnica stanno predisponendo i progetti per avviare gli appalti
“Qualsiasi allarme su eventuali rischi di sfratto per gli inquilini che abitano in casa di Edilizia residenziale pubblica è assolutamente ingiustificato”. Lo ribadisce l’assessore regionale alla Casa e Opere Pubbliche, Mario Scotti, dopo le dichiarazioni di ieri di esponenti lombardi del Partito Democratico. “La nuova legge regionale – spiega Scotti – ha introdotto una fase di transizione di due anni rinnovabili per le famiglie che superano i 28.000 euro di reddito Isee, una cifra che non corrisponde affatto a 28.000 euro di reddito, ma a un reddito netto, detratte tasse e spese mediche pari a 28.000 euro all’anno per le famiglie formate da una sola persona; a 38.860 euro netti all’anno per quelle di 2 persone, a 46.760 euro all’anno per quelle di 3 persone e 53.200 euro netti all’anno per quelle di 4 persone” “A parte il fatto che non si tratta di redditi particolarmente bassi – fa notare Scotti – nessuno rischia di essere mandato via dalle case proprio perché la norma prevede per queste famiglie contratti di due anni rinnovabili che prima non erano previsti”. Nei prossimi mesi comunque sarà convocato l’Osservatorio regionale per la condizione abitativa allargato ad Enti locali e parti sociali.
Assessore Verga: “L’Amministrazione è assolutamente disponibile a nuove riunioni del tavolo di confronto con i sindacati per verificare le loro richieste”